venerdì, febbraio 27, 2009

Il pensiero suicida





Il pensiero suicida mi affascina e credo un po' mi appartenga.
Ma non lo posso sapere.
Mi spiego, penso spesso alla morte e vedo spesso il suicidio come un'ottima ultima carta da giocare, ma fino a che non farò parte della nutrita schiera dei suicidi, non penso di poter parlare con cognizione di causa.

Spesso sogno di essere morto o di morire. La cosa è nutrita da un senso di soddisfazione, di rivalsa a volte.
Condita dal dolore che lascio, assieme al vuoto, al dubbio, al mistero, al rimpianto.
Insomma è una sorta di autopompino, immagino. Una culla.

Il pensiero suicida è strano. Senso di colpa, disperazione, figlie di un senso dell'io smisurato e fragile, o si tratta di arrendersi, di debolezza? E il gesto stoico? La forza filosofica dietro un suicidio, dietro un atto assoluto.

Signori qui si scherza con cose più grandi di noi, e non lo si fa alla cazzo, come i preti, che al massimo lo fanno sulle vite degli altri o sul proprio pisellino e la di lui libido. Si tratta di giocare letteralmente con il fuoco.

Mi domando se alla fine il pensiero di un suicida non sia "Oh cazzo!"

7 commenti:

Ergonomico ha detto...

Non solo il suicidio, ma addirittura il pensiero stesso, l'accarezzarne l'idea, trattasi di attittudine che non mi appartiene. Penso di poter arrivare a comprendere logicamente le pulsioni che possono portare a compiere il gesto o ad esserne affascinati, ma credo mai lo capiro' interamente. Lo vedo come mn misto di cieca disperazione, paura per il futuro, scarsa autostima e fatalismo;Mi ricorda anche un esempio che mi facevano i miei genitori quando ero piccolo, riassumibile con la frase: "Fai come il montone che si spina i testicoli sulle ortiche per fare dispetto alle percore?"
Non proprio un'abile mossa.

Apa ha detto...

Esigo conoscere la storia del montone.

Ignazio ha detto...

Martedì scorso un uomo abbastanza conosciuto dalle mie parti si è gettato sotto un treno a Lambrate. Suo padre si era suicidato anni prima anche se con una modalità differente.

Comunque. Prima il totomorte ed ora questo. Stai cercando di dirci qualcosa?

Ergonomico ha detto...

Purtroppo la storia del montone mi è sconosciuta e sospetto che neanche esista. La frase da me riportata era l'unica parte che ho mai sentito citare. Immagino la morale sia di evitare di compiere gesti autolesionistici con l'intento di far dispetto ad altri.

Papero ha detto...

E che ne pensi del compierli per far piacere a me?

Ergonomico ha detto...

Si può discuterne, cosa hai in mente?

GAZZIRRE ha detto...

I suicidi sono solo degli impazienti.