martedì, febbraio 03, 2009

Back to reality




Ok, finalmente direi che sono tornato sul serio.
Niente più abbonamenti settimanali, si passa al mensile. Alla routine. A nuove routine viste le simpatiche rivoluzioni regionali di trenitalia.
Acquisto comodamente l'abbonamento da casa.
Ovviamente non me lo posso stampare io, sarebbe troppo.
Ma posso, sempre comodamente, ritirarlo presso le postazioni SELF SERVICE delle principali stazioni. Un link bugiardo mi promette l'elenco delle stazioni in cui queste fantastiche postazioni dovrebbero essere attive, invece mi conduce ad altre pagine, ma non importa. Brescia di sicuro è una città attrezzata.
E infatti ce ne sono ben 4.
La prima smette di funzionare proprio quando la tocco.
La seconda è fuori servizio.
Faccio la coda per la terza,davanti a me un tizio cerca tutti i treni possibili per peccaccia. Che ovviamente non esiste.
Allora sfoglia ogni singola città.Pescara. Era Pescara.
Si studia l'orario. Per circa mezz'ora. E' uno di quei personaggi di cui intuisci l'intelligenza dalla nuca.
Decide che ne ha abbastanza degli orari per Pescara, si studia quelli per Bologna. Ma, ad un certo punto, come preso da una foga misteriosa, abbandona la postazione.
Ovviamente nel momento in cui preme ESCI, lo sportello, che sarebbe diventato mio, si trasforma in uno schermo rosso. SPORTELLO CHIUSO.
Chiuso? In Italia anche gli sportelli automatici fanno la pausa caffè. Infatti la prima postazione ha ricominciato a funzionare.
Ed è dove, dopo aver lottato con due saraceni, un lanzichenecco e un corsaro per la difesa della mia posizione nella nuova coda che si era venuta a formare, mi procaccio il biglietto. Il mio comodo, simpatico, tascabile biglietto cartaceoo di 30 per 10 centimetri. Giusto quei due cm in ogni direzione per non entrare in un qualsiasi portafogli. 110 euro ben spesi.

Il treno ovviamente è in ritardo. D'altronde nevica, ci saranno ben 4 cm di neve. E lo sanno tutti: "Neve" è solo il simpatico nome che diamo alla terribile piaga della "ACQUA GHIACCIATA". Fenomeno devastante, imprevedibile. Capace di mettere in ginocchio quasi qualsiasi sistema. E infatti il treno si ferma in mezzo al bianco, mentre, per contrasto, due posti accanto a me un giovane vecchio cambia sedile perchè non gradiva di essere seduto di fianco a una negra.

E la gente si domanda com'è che preferisco il Giappone.

7 commenti:

hazey ha detto...

il giovane vecchio era Montag?

Apa ha detto...

Era più giovane dentro e più vecchio fuori, di Montag.

ragion perduta ha detto...

Ed è per questo che a me piace il Sudafrica.
Risponde all'equazione:
'tutto ciò che hai scritto tu' x 19

Ti rassegni al fatto che in posti diversi la percezione e il valore di 'tempo' e 'servizio' è diverso. Ma almeno non hai sempre il senso che ti stiano fottendo (come in Italia).

Ed è difficile riuscire a sedersi lontano dai neri.

Papero ha detto...

Ma chi vuoi che ti si fotta, in Italia, ragione.

Ignazio ha detto...

Io l'ho sempre sostenuto che i treni sono cattivi.

Ergonomico ha detto...

Ma quanto è figo il Giappone? Sopratutto perchè non ci sono i negri.

byfluss ha detto...

Vero, eh?
Però un po' troppi gialli, forse?