martedì, dicembre 30, 2008

Celeste (A)Ida




Lei è lì, vigile dietro la finestra oppure appollaiata sul balcone. Lo sguardo rapace che scruta verso nord.. ma anche sud/ovest/est. Le narici fremono ansiose, bramose di captare il minimo odore umano. Chanel, sudore, profumo di sugna e ciccioli.. poco importa. Madame è programmata per diversi sistemi idraulici ma soprattutto per rompere le ball'. Insomma, la classica vecchina cacacazzo che noi chiameremo con un nome fittizio - Ida - che poi è anche il suo vero nome. Ida sa tutto di tutti: orari, amori, liti, incontri ravvicinati del terzo tipo.. nulla sfugge alla sua cortese attenzione.

A casa sua il postino non deve suonare due volte poiché viene intercettato a metri e metri di distanza. Del resto fa così anche con gli abitanti del quartiere, in particolare adora estendere la sua ala - ma diciamo pure ascella - protettiva verso i giovani. Ordunque La Ida è solita suddividerli in due gruppi a seconda del sesso: troie e porci. Indovinate da che parte sto :D . Per amor di verità devo sottolineare che la signora verifica sempre i suoi scoop andando ad informarsi direttamente alla fonte. Ha i suoi metodi. Il suo preferito si articola in tre astuti passaggi:

1. avvistare la vittima;
2. armarsi di pattume. Tanto pattume;
3. Uscire dall'appartamento e con la scusa di gettare il pattume - tanto pattume - placcare la preda.

Il placcaggio consiste in un abbraccio avvolgente. Stravolgente. Comprensivo di pattume. Senti il sacchetto di munnezza che ti rotea sulla schiena. Tutto intorno a te. E mentre inizi a puzzare di clavicembalo ripieno di ricotta stantia lei ti bacia. Una. Due. Tre volte. E in questi baci c'è tutto. Ci trovi il candore adolescenzial/senile, il trasporto delle eroine di Tinto Brass e pure l'umidità di condensa. A questo punto - dopo averti stordito per benino - nonna Ida innesca il terzo grado: cosa fai, chi frequenti, ecc ecc. Tu confessi ogni cosa anzi spiattelli ciò che vuole sentirsi dire (al diavolo la realtà) pur di levarti lei e il suo pattume di torno.

Quando ti sarai liberata/o di lei e mestamente riprenderai il tuo sentiero - ma chiamiamolo anche binario - triste e solitario, può essere che incrocerai un viandante sul tuo cammino. La strada allora non sarà più solitaria pur restando triste e lui lo evincerà dall'inconfondibile olezzo di clavicembalo ripieno di ricotta stantia che ti circonda. Capirà la tua desolazione. Avrà pietà di te. Ti sarà riconoscente perché saprà quale via non dovrà intraprendere.


Nonna Ida lui non lo avrai MAI!.
Tié stronza.

6 commenti:

byfluss ha detto...

Bello, ma il finale é un po' criptico.
Il viandante è il mak, vero?

Ignazio ha detto...

No, Mak non abita nel mio quartiere.. e non orbita nemmeno nel mio sistema solare :P

Apa ha detto...

Lo dici con rammarico?

Ignazio ha detto...

No, lo dico con l'astrolabio :))

Thesp ha detto...

Bravo Ingazio, continua su questo binazio. Pioggia di gettoni d'oro per te.

Ignazio ha detto...

La coscienza critica del blog ha detto sì.