Stonature
Mi sto lasciando cogliere di sorpresa da questo Natale. Lo vedo, lo sento, sta per soffocarmi, e lo lascio fare. Come se fosse inevitabile, non mi pongo neppure la domanda se davvero lo sia.
Provo cose strane.
Mi sento insonorizzato, apatico. Provo una mancanza di entusiasmo quasi patologica.
Mi mancano persone che è quasi ingiusto che mi manchino, sbagliato.
Mi sembra di provare sempre, costantemente, i sentimenti errati. Come se fossi montato a caso, non seguendo le istruzioni. Come se i collegamenti interni non fossero corretti.
Eppure nella mia testa funziona tutto liscio.
Un po' come quando canto o, meglio, ci provo.
Nel mio cervello è tutto armonico, preciso, perfetto.
Ma la mia voce non tiene il passo. Corrosa dall'inevitabile entropia tra pensiero e azione, dal passaggio da iperuranico a reale.
Ed è frustrante, come vivere in una prigione di vetro, urlare, rendersi conto che i suoni che raggiungono l'esterno sono smorzati, deformati.
La fastidiosa, ineluttabile, ma soprattutto consapevole impotenza.
Oggi fuori c'è il sole.
Vuol dire che stanotte ci sarà la nebbia.
5 commenti:
Non ho capito il mood dell'ultima frase.
Nessun mood. Semplicemente in genere è così da queste parti.
La trovo una cosa abbastanza evocativa.
E' l'inverno padano.
E' quello che t'ammazza.
Quindi era una frase evocativa. Peccato che hai cambiato la foto perché quel vedo non vedo in bianco e nero era molto più evocativo.
Non si impaginava bene su Chrome, quella in B&N.
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