giovedì, dicembre 04, 2008

Spedizioni giornaliere







Il pranzo.
Esco con i colleghi, uno dei pochi momenti sociali che condivido con loro.
E ogni giorno è una cosa impegnativa.
Ora, il Giappone ha una concentrazione di ristoranti pro capite che è al limite del ridicolo. La sensazione è davvero che ci siano più ristoranti che gente.
Eppure, ogni giorno, c'è il problema di dove andare a mangiare.
Sono tutti preoccupati, concentrati. Seri.
Dobbiamo andare. Ma dove?

Qualcuno propone qualcosa. Qualcuno mormora altro.
E si va.
Ci si incammina.
Dieci minuti di camminata, ristoranti su ristoranti che passiamo, ignoriamo.
Per giungere a un ristorantino di soba nascosto. A un ristorante coreano che a sapere che esiste fai fatica lo stesso a trovarlo. In QUEL ristorante che fa carne, ma non si capisce che differenza ci sia da quello a due passi dall'ufficio.
E pur chiedendo, non riesco a capire cosa li muova.
Cosa li spinga.
Si lamentano di non sapere dove andare, che non ci sono posti.
Mi guardo attorno e ci sono mille ristoranti, a volerne provare uno al giorno non sarebbero ancora riusciti a provarli tutti.

Dopo 5 viaggi in Giappone. Tre mesi di permanenza e vita gomito a gomito. Libri. Amicizie.
Ancora non li capisco.

Credo che questo posto mantenga giovane il cervello.

4 commenti:

I a liar ha detto...

E non solo quello:
http://hurricane_53.ilcannocchiale.it/?TAG=settantenne%20pornostar

(Ricollegandomi anche al post precedente) :P

Apa ha detto...

Ne avevo fatto un post tempo fa :P

I a liar ha detto...

Ach! Non ho controllato i post vecchi!
L'infallibile Apa mi ha colto in castagna :P
Tre mesi in Giappone hanno giovato al suo cervello ed alla sua memoria :D
Era comunque appropriato ricordarlo in questo frangente, dai!

Apa ha detto...

Certo.
Dispiace solo trovarti impreparata sui classici.