lunedì, giugno 25, 2007

24 giugno, pare che

Solstizio: composto di sol e sistere. Perché sembra che il sole si fermi, in realtà torna indietro.
Ieri era San Giovanni. Ero appena tornata dall’impegnativo Fest del gruppo Aparazzi, e per riprendermi dalla forte emozione sono andata a vedere i fochi che fanno qui a Firenze. L’ultima volta, che fu la prima, fu due anni fa.

Ma stavolta ho fatto una piccola ricerca e ho scoperto che in qualche modo la festa di San Giovanni è una sorta di strascico di una festa pagana e sanamente precristiana che animava i popoli, in particolare nordici e celtici (ma non solo, eh), che festeggiavano il giorno del solstizio d’estate. Una cosa rassicurante è che pure se la festa cristiana ha tentato di sovrapporsi alle tradizioni popolari, queste rimangono come rumore di fondo, e l’univocità del rito cristiano non è riuscito a cancellare le tracce e i significati precristiani. Una cosa curiosa è che nell’antica Roma i due solstizi erano consacrati a Giano bifronte, che non è un caso fosse anche il dio della soglia. Invece ora come testimonial per il solstizio d’estate abbiamo appunto San Giovanni Battista, mentre in zona di solstizio d’inverno c'è quella bella gnocchetta dell’Evangelista.
In ogni dove si festeggia ancora questo importante passaggio e si fanno tante cose carine: si raccolgono erbe che portano varie fortune, e un simbolo di questo giorno è la rugiada, in cui poi si è comodamente sciacquato il Battista, spacciatore di acqua battesimale. Poi si accendono i fuochi, bruciando mucchi di resina in montagna e visibili dalla vallata, e poi con quel fuoco si incendiano ruote che si fanno ruzzolare, infuocate e tutto, lungo le colline (dalle parti delle Alpi orientali del Friuli pare sia pratica diffusa in varie feste di santi che ad ogni ruota infuocata che si lancia, si pronuncino le parole di procacciamento di assistenza: «vòdi cheste cìdule onor di...» -dedico questa ruota in onore di… - e si dice il nome, del santo o di non so chi.).
Queste feste intorno al fuoco ricordano ovviamente e vagamente i rituali delle streghe e le notti valpurghiane, e pare che i fuochi servissero anche a tenere lontane le streghe, a caccia di erbe magiche in una notte così propizia. Che poi magari le streghe si facevano il loro bel falò, senza disturbare nessuno. E pare anche che il 24 giugno le streghe in persona si riunissero a mangiare le lumache, perché se tradizione vuole che le cornette delle lumache portassero discordia (infatti si muovono ciascuna per i fatti propri), mangiandosele si evitava la discordia. Così, simbolicamente. Che poi, che importa alle streghe della discordia?

Vòdì cheste cìdule onor di Aparazzi.

8 commenti:

Apa ha detto...

Io ho sempre mangiato le lumache.
Eppure c'è chi sostiene che io semini zizzania.

byfluss ha detto...

No?

Apa ha detto...

Per nulla!

Malerba ha detto...

> mentre in zona di solstizio d’inverno c'è quella > bella gnocchetta dell’Evangelista.

Linda?

Apa ha detto...

Ha piegato anche me quella frase.

hazey ha detto...

blasfemi

Ergonomico ha detto...

Dan Brown dice che si tratti della Maddalena e che il Santo Graal sia in realta' la discendenza di Cristo. Io credo che Apa discenda da Cristo, una sorta di pecora nera della famiglia, per intenderci.

Futagawa ha detto...

A Genova (in cui San Giovanni Battista fa da patrono) i simpatici falò sono stati sostituiti da super scorreggianti fuochi d'artificio che hanno lasciato una coltre di nebbia su palazzo ducale degno dell'incendio del Reichstag. Però di lumache neanche la traccia, al massimo due trofie al pesto (altrettanto verdi e mollicce)