lunedì, giugno 18, 2007

"Two eyes serve a moment, that now/and again now, and now, and now [...]" (T. Hughes)

I imagine this midnight moment's forest:
something else is alive
beside the clock's loneliness
and this blank page where my fingers move.

("The Thought-Fox", Ted Hughes)



Ho spesso avuto la sensazione di perdermi qualcosa, nella fretta e foga di non perdermi le cose.
Una volta un uomo con cui sono stata tre giorni e che mi chiese di sposarlo (una cosa errata) mi disse una cosa (una cosa giusta). Che gli sembrava vivessi le cose con la paura già di perderle mentre ancora si muovono, e che non ci sarebbe stato mai abbastanza tempo (parlava lui, poi).
Ma in realtà un vago istante a cui si è arrivati magari per caso, o per sbaglio, o con noncuranza, diventa molto più pieno di una cosa attesa a lungo e mai avveratasi. E non parlo di destino, parlo di una manciata di passi su un mattonato chiaro.


In effetti un po’ è così.
Due anni fa desiderai ardentemente di essere in un determinato luogo in una precisa occasione, e non accadde.
L’anno scorso fui lì lì per essere in quel luogo e in quella occasione, come un ricordo di qualche foto mai scattata, e non ci riuscii.
Questo anno ero nel luogo e nel momento preciso in cui avevo desiderato essere gli anni passati. E mentre camminavo per andare da nessuna parte, mi dicevo: e io sto qua con questa sigaretta, e ciò che ho desiderato per motivi forse a me estranei so che sta accadendo, ma io sono qui a fumarmi queste parole, e potrei non riconoscermi se mi vedessi sbucare dall’altro angolo della strada.

Tutto questo per ritornare al principio silenzioso di questa incursione serale.
Una poesia per me è un po’ questo. Arrivare in un certo punto dell’esistenza a sentire scoperchiata quella menzogna che non ricordo neanche più, ma so che c’è, e sentire battere le parole e riconoscere ogni riga come un passo sulla strada, che era altrove e ora è senza saperlo la mia. E i suoni non stridono, le sillabe non fanno un salto, e tutto è al suo posto e saprei dirlo anche io.

(e infatti)

5 commenti:

Ergonomico ha detto...

Parole profonde, Hazey, forse troppo profonde perche' tutti possano comprenderle.

(e infatti)
Chi mi passa la traduzione?

byfluss ha detto...

Io direi: basta con la droga.

Apa ha detto...

Io direi che queste parole mi fanno venire in mente una poesia. Una poesia che non riesco a ricordare, solo qualche parola. All... things... Non lo so.
Ma alla fine non credo che importi poi molto.

Ci-Pi ha detto...

Secondo me è tipo quelle canzoni che se le ascolti al contrario hanno un altro significato.

hazey ha detto...

va bene, ma non volevo dire che Paul è morto

(apa, ricorda!)