sabato, maggio 12, 2007

Fucking Family Day

Ah! Che fortuna ho avuto…

Poche ore fa ero dentro il Colosseo per visitare una mostra dedicata a Eros, il dio sporcaccione dell’amore. Ho scoperto che nella Grecia classica erano molto disinibiti in fatto di sesso. Ad esempio i rapporti omosessuali, soprattutto tra maestri e giovani discepoli, non soltanto erano accettati ma assumevano addirittura una valenza educativa. Insomma, era normale che il maestro, per fare del discepolo un soldato valoroso e un cittadino impeccabile, se lo scopasse.
Ho visto anfore su cui gli antichi sozzoni greci dipingevano scene di amore, danza, musica, bellezza, tenerezza. Statue di uomini donne e dei. Tra cui una deliziosa statuetta di Afrodite che si slaccia un sandalo…

Ma ad un certo punto ho sentito le note di un canto, sempre più vicine, e il battito incessante dei tamburi. Sono sceso e li ho visti. I ragazzi delle diocesi di Siracusa, Pavia, Castellamare, Foligno, Roccella Ionica… Non proprio belli ma semplici, puliti, felici. Indugiavo, non sapevo che fare, ma sono stati loro a decidere per me, a travolgermi con la loro gioia, a prendermi per mano e trascinarmi nel vortice di un amore diverso: l’amore per Dio.
Rendevamo lode al Signore e cantavamo Alleluja Alleluja. Ci tenevamo per mano, in cerchio, e il cerchio era ora grande ora piccolo, come all’asilo, e quando raggiungeva la sua circonferenza minima ed eravamo tutti vicini vicini cacciavamo un bel grido, pieni di felicità e affetto.
Io davo la mano ad una signora che, poverina, aveva un po’ di gobba e indossava una maglietta rossa con sopra scritto “Io DICO mai”. Ho visto altri con la stessa maglietta e me ne sono fatta dare una anch’io. Quelli che mi conoscono sanno quanto ami le magliette rosse. Su questa c’erano le sagome di una famigliola tradizionale felice.

Questa gente mi ha cambiato, mi ha salvato la vita. Per fortuna non siamo più ai tempi dell’antica Grecia. Sono passati oltre duemila anni e ne abbiamo fatti di passi avanti! Niente più orge e promiscuità. Adesso indossiamo calzoncini e occhiali dalle lenti spesse e ci teniamo per mano e sorridiamo e strimpelliamo la chitarra cantando Alleluja Alleluja. E perfino chi ama la disco non ha di che lamentarsi, perché ci sono i tamburi tribali. Gli stessi che ho sentito pulsare ossessivamente al Trocadero di Parigi, al Real Parque di Madrid, sulla sabbia fresca di Venice Beach a Los Angeles…

E ora anch'io DICO mai!

11 commenti:

Apa ha detto...

Il sesso come esperienza formativa, ne parlammo già una volta.

Da che tempo a tempo comunque c'è sempre stato nella storia dell'uomo il momento in cui veniva fatta una sorta di iniziazione sessuale, ma non essendo questo il tema portante del post, direi che ne parlerò in un altro momento.

Anonimo ha detto...

è proprio emozionante ogni tanto farsi una bella gita a roma con gli amici buoni della parrocchia e fare anche amicizia con quelli che vivono lontano lontano ma che amano dio e hanno i tuoi stessi valori

Ignazio ha detto...

In quel di Baghdad i rituali d'iniziazione sono di stampo pseudo-sciamanico. Durante la quarta domenica del Tammikuu gli implumi bapedi si radunano per dare vita ad un incontro di stampo triviale, tribale e doppia mozzarella filante. Canti ascetici impregnano l'aria, riscaldano i cuori ed elevano lo spiritus. CH3CH2OH, per Dio!


http://www.youtube.com/watch?v=KbKxUljwql8

Jarman ha detto...

> doppia mozzarella filante

Mi spiace, Nightlight: le doppie porzioni di Ergo sono più attraenti. Vado con lui.

il mak ha detto...

il tuo acerrimo nemico, il Signore, ti ha pitonato con i suoi emissari.

ogni volta che vedi una pizzeria a Roma, ricordati che prima era un centro termale dove ci si inchiappettava asfregio.

byfluss ha detto...

Ma sei cretino?

Razzi ha detto...

Dici a me?

Razzi ha detto...

Ah. E che ti ho fatto?

byfluss ha detto...

Niente, ho solo chiesto e tu non hai risposto.

Razzi ha detto...

è che essendo cretino faccio fatica a capire le domande...

byfluss ha detto...

Quindi te la sei fatto suggerire da qualcuno lì vicino, la risposta?

Non fidarti degli amici, fai tutto di tuo.