mercoledì, gennaio 10, 2007

U-Boat


La vita è dura sul sommergibile IAT-01: l'aria è irrespirabile, gli spazi angusti, le onde che squarciano il mare sembrano volerti staccare la testa durante i turni di guardia.
La sala mensa è ricavabile dalle cuccette, il cesso è uno solo per 20 uomini ma è pulito come una sala operatoria. La cabina del capitano è a mala pena distinguibile dal cantuccio del mozzo, il ponte è lungo e stretto, il periscopio è da custodire come un tabernacolo, la sala macchine è unta come una pistola Beretta in magazzino da anni ma quei motori diesel sono più precisi del migliore orologio svizzero.
La sala missili è sempre pronta all'azione, ma la ciurma la utilizza per svagarsi tra un turno e l'altro. I giochi da fare in un sommergibile sono spesso legati alla guerra o alla lotta in spazi stretti e il pegno da pagare in caso di sconfitta è quasi sempre oscenamente sessuale. Molti marinai giocano con il solo scopo di perdere.

Il morale della ciurma era inspiegabilmente alto, nonostante i lunghi periodi privi di qualunque forma di vita sociale imposti dalla vita militare.
Il capitano gestiva bene i suoi uomini che, dal canto loro, erano veterani di innumerevoli missioni e conoscevano lo scafo a memoria fino all'ultimo bullone.

C'è una stanza particolare al centro del sommergibile, riservata agli alti ufficiali, dove vengono discussi gli ordini che giungono con scarso preavviso dalle basi raggiungibili dai ponti radio.
Un giorno, gli ufficiali si trattennero più del solito nelle loro disquisizioni. Le orecchie della ciurma erano tese come le lamiere dell'involucro metallico che conteneva le loro anime, spinto ad alta velocità a quota periscopica.
I rumori si fanno voci, le voci pensieri. La ciurma mormora.

"Ridiscutono i turni di guardia!", propose il cuoco ammiccando al suo sonnolente vicino, il macchinista.
"Ci aspettano 3 mesi consecutivi di immersione!", sostenne il guardiamarina scostando impercettibilmente il boccale dalle labbra, colmo di una calda birra chiara.

Si udirono dei rumori, gli ufficiali piombarono in sala macchine, dove era in corso una simulazione spontanea e autogestita di blocco motore, evidente espediente della ciurma per avere qualche notizia in anteprima.
Il Capitano prese parola, con un tono di voce che rivelava una miscela irripetibile di emozioni.

"Ho ricevuto ordini dal Comando Centrale, il sommergibile IAT-01, fiore all'occhiello delle Armate del Mediterraneo, detentore del record di immersione in acque profonde, reduce da mille battaglie contro le flotte della Falange Occidentale, deve recarsi al porto più vicino, per la sua demolizione".

Un silenzio impenetrabile avvolse le strette pareti della sala macchine, potevi quasi sentire le balene, distanti, che migravano verso le acque calde dei Mari Meridionali.
Nelle menti della ciurma iniziano a riaffiorare mille dettagli che rimbalzando tra loro creano ricordi: gli scherzi telefonici al marconista, gli affossanti e puntuali banchetti dopo le missioni più dure, le feste di compleanno celebrate in sala macchine, le iniziazioni dei novizi con l'olio nauseabondo della sala missili.
Dopo anni di guerra, queste cose contano più delle vittorie.

"L'equipaggio..." proseguì con più vigore il capitano, "Riceverà presto gli ordini per un nuovo imbarco a condizioni agevolate, è tutto".

Le ultime pagine di storia di IAT-01 sono ancora tutte da scrivere. Il Capitano è pensieroso la sera, dopo il turno di guardia che segue il secondo pasto. Con le dita sfiora le fredde lamiere della nave da guerra che lui stesso varò anni prima: meno di una coccola per 4 centimetri di acciaio abituato all'abbraccio delle possenti correnti marine e alla titanica pressione degli abissi. Nei suoi occhi e nei suoi pensieri comincia a delinearsi già una nuova barca, una nuova avventura.

Le navi solcano orgogliose le onde del mare, in superficie, sotto il cielo trafitto dalle stelle. Ma chi ha visto le vastità degli oceani? Chi ne conosce le profondità?

5 commenti:

Alcor ha detto...

Io, come i marinai della storia, sentivo le balene.

Con una, una volta, ci sono anche uscito a cena.

Ora però penso allo IAT-01 e, casualmente, fuori è buio.

B4ldo ha detto...

non serve aggiungere altro, se non un doveroso saluto militare all'IAT-01 e ai suoi equipaggi passati e presenti

il mak ha detto...

E' ancora presto per i saluti militari.

Scarlet Speedster ha detto...

Grande Mak.

Scarlet Speedster ha detto...

E comunque, ricordatevi che la vita è una tempesta, ma prenderlo nel culo è un lampo.