martedì, agosto 08, 2006

Adesso

Adesso è veramente estate. Lo so che in realtà è già arrivata dal 21 giugno, ma non parlo di quell'estate. Parlo di quel momento che ha un netto, innegabile sapore.
La gente parte, sta per arrivare ferragosto, ci sono già persino i primi che sono tornati dalle ferie e ti vogliono far vedere le foto, il filmino, parlarti dell'Australia e dell'Egitto.

Già vi aspetterete che questo sia uno dei miei post lamentosi e stralunati (magari con qualche pizzico di insight) ai quali vi ho abituato recentemente, ma non è così. Volevo solo condividere con voi quelle sensazioni, quei mezzi pensieri che vengono su cose indefinite, impossibili da puntualizzare.

E l'estate per me è così, impossibile da definire.
Nella mia vita è stata prima un periodo di tradimenti, rivoluzioni, pianti e vendette.
Invecchiato, per cinque anni le estati (e parte degli autunni o primavere) le ho passate a Bangkok, uno dei periodi più incoscenti e felici della mia vita.
Subito dopo ho passato l'estate a distruggermi psicologicamente in una storia di merda.
Le due dopo a raccogliere i cocci rimasti e a cercare di rilanciare il mio futuro, fallendo.
Sempre a lavorare, o studiare, o a vedere e sentire di gente che parte e ritorna, sempre un po' dalla distanza, come se il rito dell'estate forse qualcosa alla quale io non posso partecipare, o almeno qualcosa che devo vivere in maniera intima e privata.

E questa estate come sarà?
Ancora una volta un periodo di foga, di fughe, e speriamo pure di figa.

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