martedì, gennaio 12, 2010

La memoria breve




La memoria ha le proprie ragioni.
Una è evitare revisionismi.
Ma oramai, in un paese in cui non esiste vergogna, non esiste indignazione, ma solamente il "ma voi allora...".
Come se esistesse un "voi" per forza. Come se la responsabilità non esistesse più, politica, istituzionale, personale.

Come in un paese morto. Un paese di pecore.
Pronte a seguire il duce e poi a impiccarlo nudo in piazza.
Pronte a lanciare monetine, e poi a criticare i detrattori della figura politica di Craxi, morto latitante nella propria villa, se solo il capetto dice di fare così.
Se solo i capetti danno il nome di Craxi ad un parco.

Io, comunque, mi trovo d'accordo con la giunta milanese.
In questo paese di corrotturi assenti giustificati, di mafie, mafiette, ceroni, scandali preconfezionati, di crisi mai arrivate e già passate, mi sembra solamente adatto che i nostri parchi abbiano il nome di un criminale. Tanto per ricordarci di quanto siamo caduti in basso mentre facciamo cagare il cane e fingiamo di raccoglierne gli escrementi.

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