lunedì, ottobre 01, 2007

"I could have been one of these things first" (N. D.)

Grazie alla ingegnosa "mappa concettuale", ho scovato alcuni post a sfondo musicale. E ho notato che c'è un filo che li unisce. La condivisione, il piacere di dire un proprio gusto e aspettarsi che ci sia qualcuno che risponda. Non a caso è (era) nata Radio Aparazzi.
Con l'autunno torna sempre qualcosa, il sole è stranamente più caldo di quello estivo, perché ha più da scaldare forse. D'autunno ritorna sempre un ragazzo che scriveva canzoni, e le scriveva d'autunno, secondo me. Questa sua musica mi mette in pace, non tanto con me stessa, quanto con le cose intorno a me. Dà una luce discreta a ciò che mi circonda, e veramente penso che è tutto qui. Ed è bello così. È strano pensare che questo stesso individuo, con la sua musica, ha provocato in me una specie di collasso emotivo, anni fa. Nick Drake è l'uomo che ho sognato, ho cercato dappertutto. Anche se è morto suicida (così dicono) nel 1974.
Sono tuttora convinta del fatto che lui davvero sapesse qualcosa.
Non mi sento adatta a descriverne la musica. Molti la trovano triste, e lui depresso, a sua volta deprimente. Ed è quello che riescono a sentire. In fondo ciascuno sente quello che vuole. Molti lo hanno amato. Chissà se voi lo amate, o lo sopportate poco, o non lo conoscete affatto. Ma non si tratta solo di effetto musicale, di tecnica, arrangiamenti. No, qui si tratta di altro. Nick Drake è un compendio dolce della tristezza che ti fa passeggiare una domenica d'autunno. E riassume elegantemente, con la sua chitarra accordata diversamente a seconda della canzone, e quella voce flebile ma decisa, tutti i pensieri possibili tra quei passi. E le hazey Jane, e poi quella frasetta che continua a interrogarmi da un pezzo. "When you're with her you'll wonder if it's true, all that they said of a world without you."
Però, anche se nella sua musica c'è tanta malinconia, si sente anche una speranza che la anima da dentro. Un posto lontano, che forse lui non voleva neanche raggiungere. Però ci è arrivato con le sue canzoni. Una delle canzoni più leggere e piene di grazia che io conosca è sua e si chiama From the morning. Una cosa semplicissima. Si parla di un giorno che inizia e di una notte che piomba. Ma la notte che arriva non è definitiva o cupa. L'aria infatti è bellissima, e sa di lunghe notti estive, di infinite combinazioni colorate, di bellezza che pervade tutto, e di un gioco che si è imparato sin dal mattino. E lui non invita a fare altro che questo. A sentire l'aria che profuma della notte, e a guardare le cose (sbattendo gli occhi, perché no) e a giocare a quel gioco. A me basta sentire questo. E tutta quella (temuta) tristezza o cupezza di Nick sparisce, un battito, e va via.

10 commenti:

Thesp ha detto...

Drake mi piace molto, ma non credo di aver mai sentito niente di più malinconico, mi ha fatto sempre e solamente piangere e venire groppi in gola.
Mi chiedo come faccia una musica così bella a essere poi così crudele con chi l'ascolta.

Razzi ha detto...

E' per questo che poi devi tirarti su il morale con i White Stripes, Thespian.

Io credo di essere un pervertito della musica. Se non mi fa un po' soffrire, non mi fa godere.

Ergonomico ha detto...

Ecco un post di quelli che piacciono a me. Un post che ha qualcosa da dire e lo dice senza ammiccare allo stile consueto dei post del blog, senza piegarsi a voler per forza strizzare l'occhiolino a chi vuole solo banfa, sempre banfa, banfa, banfa, banfa ,banfa. E invece no, brava hazey, questi post sono belli anche perche' arrivano quando arrivano, senza fretta, li si scrive quando si sente qualcosa e non perche' si deve scrivere qualcosa. Amo l'autunno e apprezzo la maliconia. c'e' qualcosa di dolce e perverso nella decadenza e nel ricordo.
Grazie per il post e per la segnalazione, se tanto mi da' tanto, Drake mi piacera' parecchio.

hazey ha detto...

in effetti è una musica "crudele".
ma spero possa piacerti, ergo. non saprei consigliarti da dove iniziare. forse dalla fine, Pink moon, o forse no. no no, comincia con Bryter Layter (che è poi il senso incompiuto di tante cose)

il mak ha detto...

Hazey, ti devo confessare una cosa, non riesco a leggere i tuoi post.

Apa ha detto...

Come fai allora a sapere che si tratta di un post di Hazey?

hazey ha detto...

ti capisco, mak, neanche io riesco a leggere tante cose.

il mak ha detto...

ti giuro hazey, comincio a leggerli carico di buone intenzioni, ma dopo la seconda riga la mia vista deraglia spaventosamente.

non fraintendermi, non sto criticando il tuo modo di scrivere, che per quanto riesca a leggere mi pare molto sofisticato, trattasi di un mio limite percettivo che spero un giorno di riuscire a colmare.

il mak ha detto...

@Apa, assumo che sia scritto da Hazey fino a prova contraria.

Apa ha detto...

Diavolo di un mak!