lunedì, maggio 09, 2011

Turning Japanese



A volte mi faccio le domande sbagliate.
Il tassista. Il tassista non mi convince.
E burbero e vecchio. Se la prima non mi consola, e la seconda che mi preoccupa.
Guida strano, oscilla, borbotta o rantola qualcosa, di tanto in tanto.
Eccolo che si gira per guardare indietro e asseconda il movimento con il volante dando una sterzata decisa che mi pare persino eccessiva. Soprattutto se consideriamo che siamo su di un rettilineo
Avra notato quanto e vicina l'auto alla nostra destra?
Tossisce e rantola ancora.
E scatta la domanda sbagliata quando stai andando a 140 all'ora verso l'aeroporto di Seoul.
Non e che gli viene un malore?
Il colorito. Non sembra sano.
Quegli sparuti capelli.
Quell'accasciarsi sul volante, e quel rantolo. Quel rantolo che ha tanto il sapore dell'anima che abbandona il corpo a strappi.
Quale la cosa razionale da fare. Da un lato mi preparo ad intervenire qualora la situazione si faccia tesa. Con un guizzo posso essere al volante al primo segno di cedimento, solo che tra come guida e le convulsioni che ha al volante, e difficile leggere la situazione in modo corretto.
La scelta giusta sarebbe probabilmente quella di allacciarsi la cintura di sicurezza.
Ma a meta viaggio, mi domando, rischia di essere un segnale scortese.
Fossi salito e avessi sistemato la cintura e un conto, nulla da recriminare. Ma farlo ad un certo punto, puoi metterci tutta la nonchalance del mondo, ma e un segnale chiaro di poca tranquillita, quasi una critica.
Ed e quando sei li che ponderi quale sia la cosa giusta da fare e sul piatto della bilancia poni da un lato una piccola scortesia e dall'altro la tua sopravvivenza e soprattutto quando il tutto ti pare pure sensato che ti rendi conto che il Giappone ti sta cambiando in modo profondo.

3 commenti:

byfluss ha detto...

Niente affatto.
Il primo ad essere scortese è stato lui morendo al posto di guida.
Quindi sei autorizzato a metterti le cinture, anzi te lo consiglio vivamente.
E la prossima volta, prima di salire, guardalo bene in faccia, il tassista.

Papero ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Papero ha detto...

Macché giapponese.

Ricordo di essermi fatto una pippa mentale (specifico, che sto scrivendo su Aparazzi) simile su un tassì britannico, guidato da un turco, di ritorno da Stansted.

Una decina di secondi d'indecisione, e via con la cintura.