Faith and devotion
Devo ammetterlo, ero perplesso e poco convinto.
Il viaggio, San Siro, non conoscere gli ultimi album.
Il viaggio e' stato tremendo. Code, traffico, gente idiota.
San Siro per i concerti e' pessimo. Casino per entrare, acustica sballata, troppi biglietti venduti nei posti sbagliati, calca, ressa, mi sistemo in una piazzolina.
I primi dieci minuti il concerto me lo vedo con una quarantenne carina, formosa e assatanata che ballando mi massaggia le gonadi con la chiappa sinistra e sbirciando tra la le lingue di una coppietta bruttina.
Le canzoni sono quelle del nuovo album, non mi convincono fino in fondo, ma qualcosa comincia a sedimentarsi, sulla mia pelle.
Poi un movimento, la gente si sposta, mi trovo il campo libero, e dal palco cominciano note famigliari, e tutto cambia. La musica, l'esperienza, i brividi sulla pelle, sul serio.
Perchè checchè ne dica il Razzi, Songs of Faith and Devotion è uno dei più grandi album di sempre, uno di quelli che merita di stare nell'olimpo della musica.
E anche perchè mi sono innamorato di una tizia, che stava dietro di me, che si appoggiava alla mia schiena e mi sorrideva.
Peccato solamente non avere ancora imparato a farsi avanti, ma va bene così. Fede e devozione.
12 commenti:
Molto Bovati.
Vero?
Mi piaceva per questo, questo post.
Adesso fondo un partito e lo chiamo "Mail".
Consiglierei "Mail Più".
Ottima idea, ti faccio segretario.
"Internet!"
Apa, tu sei il fondatore, e quindi presidente.
Papero lo faccio primo ministro.
Uff, sai che novità.
Deja vu'?
Semper lu!
Vuoi essere tu il primo ministro?
No, io non ne posso più.
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