Questo mondo
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Parlavo col Razzi di questo mondo.
Della fine di questo mondo.
Del tramonto del capitalismo occidentale, di un'idea di vita e di benessere.
E' forse quello che sta accadendo e un po', lo devo ammettere, mi spaventa. Mi spaventa l'idea di essermi preparato quanto possibile a questo sistema... l'idea che mi cambi sotto i piedi mi mette un certo tipo di angoscia.
Un po' la stessa sensazione che ebbi, qualche anno fa, quando da una serie di indizi cominciai a capire che le cose in EA stavano cambiando.
Mi ricordo ancora il pomeriggio in cui confrontai il mio capo con una serie di elementi e lei mi disse, ti chiamo dal cellulare. E poi che si', avevo ragione, stavano per chiudere tutto ma lo avrebbero solo annunciato dopo alcuni mesi. Di non dirlo a nessuno.
Ricordo che mi chiusi nella sala riunioni e mi sdraiai sul tavolo, guardando un soffitto per una decina di minuti. E ne uscii con la risoluzione di rendere il tutto il piu' dolce possibile ai miei colleghi, ai miei amici, di instillare l'idea che tutto potesse finire piano piano, ridendoci su.
Ne uscii con la convinzione che per quanto stesso finendo un mondo, io, nessuno, sarebbe finito con esso.
Un poco mi sbagliavo, certe cose sono finite. Ma alla fine ho imparato ad avere un certo distacco verso certe cose, verso la stabilita'. Non ho mai capito se si trattasse di una vittoria o di una sconfitta, se ne fossi uscito "fluido" o "spezzato".
E ora un po' mi ricordo quei sapori.
E mi manca quel tavolo e quel soffitto.
Anche se poi, riflettendoci bene, non e' che poi questo mondo, questo sistema mi sia poi mai andato molto a genio.
Voglio dire, prendiamo la mia mattina di ieri.
Mi alzo alle sei, mi infilo nel caldo, salgo su un treno, attraverso la citta', mi perdo in un ospedale e tutto cio' per pagare un tizio che poco capisco per infilarmi un dito ricoperto di lattice nel buco del culo.
Che razza di mondo e'?
9 commenti:
Visto che non è la prima volta che ricorri a questa pratica, credo che, "in fondo, in fondo", questo mondo non dispiaccia proprio
Ahahahahahahah, vero.
Anzi una volta con gli stessi soldi si otteneva molto di più che un semplice dito...
Ehmm prima volta che mi capita in vita mia, ad essere onesto.
Primo esame alla prostata mai fatto.
Ma perchè invece non parliamo della splendida iconografia dell'eroe al quale cade il mondo addosso e che nella scena di massimo scoramento trova la forza e la risoluzione di caricarsi la situazione sulle spalle? A me piace moltissimo, la solita auto celebrazione Apa-style, ne convengo, ma comunque toccante.
Come pure il dilemma interiore fra il mantenere il riserbo per rispetto al capo o di condividere la notizia con i propri amici, situazione che, come nella migliore delle epiche viene risolta con la terza opzione che salva tutto: non tradire la fiducia del confidente ma farsi carico della responsabilità che arriva con la notizia per aiutare i propri amici, seppur a loro insaputa.
Come direbbe Massimo Moratti: Fantastico.
Secondo me, hai rimosso ma ti era già capitato. Non so se fosse esame della prostata o altro.
Come non detto, evidentemente il dito in culo è un argomento che fa gola.
Perche?
Hai detto a tutti che era un esame della prostata?
Cafone!
Solo a mio padre. Tutti gli altri sanno che fra me e te, Byflo, fu vero amore.
@Ergo - Ti adoro.
Ah ecco, mi pareva che al tuo matrimonio non si fosse reso conto...
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