La rivincita di un saccentello
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Apologetico Apa,
scatologia
Prendo spunto dal preciso, per quanto colorito, commento di Ergo al post qui sotto per spiegare un paio di elementi.
L'Ergo, con, si potrebbe dire, giusta causa, critica la mia scelta della toilette centrale, pensando che sia figlia del caso, in quanto palesemente contraria ai risultati dello storico sondaggio aparazzino.
Lo stesso pero' dimostra di non conoscermi affatto bene.
Infatti la mia scelta della seconda toilette e' quanto piu' lontana dal casuale possibile.
La natura logistica del bagno del mio ufficio infatti rende peculiare la disposizione delle toilette e sovverte la statistica che assegna il defecatore occasionale alle rispettive tazze.
Il primo "stall" infatti si trova esattamente dietro all'angolo. Il defecatore urgente, quindi, lo preferira', in quanto il piacere di svoltare e di ritrovarsi un anelato cesso innanzi, risulta irresistibile ai piu'.
Il secondo "stall" invece ha la porta che si chiude da sola, non serrata, ma accostata. I piu' quindi lo crederanno occupato, quando invece cosi' non e'.
Il terzo invece e' per handicappati. E' quindi enorme, comodo. Di diversamente abili al nostro piano non ce ne sono, ma ci sono molti americani. Se vuoi quindi appoggiare le chiappe dove le ha appoggiate un peloso ciccione statunitense, la terza toilette fa per te, sono quelli che si fanno meno problemi a usarlo.
Queste mie non sono deduzioni ma rilevazioni statistiche.
Non potendo stare costantemente in bagno in orario d'ufficio, ho utilizzato una tecnica abbastanza semplice.
Non pisciando io negli urinatoi, per mancanza di carta igienica, utilizzo anche per le evacuazioni liquide le toilette normali. Alzando dunque l'asse (con il piede).
Al mio ritorno per la successiva minzione, se l'asse e' rimasta alzata vuol dire che nessun altro ha, con molta probabilita', utilizzato quel bagno con altri scopi.
Ora, la percentuale di abbassamento della prima toilette e' del 76.5% superiore a quella della seconda.
Quella della terza non e' calcolata perche' non lo prendo in considerazione per mia naturale avversione alla rottura delle regole della convivenza civile.
Ritenendo di aver esaurito con successo la mia argomentazione, ringrazio per l'attenzione.
L'Ergo, con, si potrebbe dire, giusta causa, critica la mia scelta della toilette centrale, pensando che sia figlia del caso, in quanto palesemente contraria ai risultati dello storico sondaggio aparazzino.
Lo stesso pero' dimostra di non conoscermi affatto bene.
Infatti la mia scelta della seconda toilette e' quanto piu' lontana dal casuale possibile.
La natura logistica del bagno del mio ufficio infatti rende peculiare la disposizione delle toilette e sovverte la statistica che assegna il defecatore occasionale alle rispettive tazze.
Il primo "stall" infatti si trova esattamente dietro all'angolo. Il defecatore urgente, quindi, lo preferira', in quanto il piacere di svoltare e di ritrovarsi un anelato cesso innanzi, risulta irresistibile ai piu'.
Il secondo "stall" invece ha la porta che si chiude da sola, non serrata, ma accostata. I piu' quindi lo crederanno occupato, quando invece cosi' non e'.
Il terzo invece e' per handicappati. E' quindi enorme, comodo. Di diversamente abili al nostro piano non ce ne sono, ma ci sono molti americani. Se vuoi quindi appoggiare le chiappe dove le ha appoggiate un peloso ciccione statunitense, la terza toilette fa per te, sono quelli che si fanno meno problemi a usarlo.
Queste mie non sono deduzioni ma rilevazioni statistiche.
Non potendo stare costantemente in bagno in orario d'ufficio, ho utilizzato una tecnica abbastanza semplice.
Non pisciando io negli urinatoi, per mancanza di carta igienica, utilizzo anche per le evacuazioni liquide le toilette normali. Alzando dunque l'asse (con il piede).
Al mio ritorno per la successiva minzione, se l'asse e' rimasta alzata vuol dire che nessun altro ha, con molta probabilita', utilizzato quel bagno con altri scopi.
Ora, la percentuale di abbassamento della prima toilette e' del 76.5% superiore a quella della seconda.
Quella della terza non e' calcolata perche' non lo prendo in considerazione per mia naturale avversione alla rottura delle regole della convivenza civile.
Ritenendo di aver esaurito con successo la mia argomentazione, ringrazio per l'attenzione.
2 commenti:
Ecco, ora che ci hai spiegato i cessi, usali!
L'importante è crederci.
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