sabato, giugno 18, 2011

I merli


Una delle poche gioie che la vita milanese può riservare è che nonostante siamo in piena città, ci sono i merli. Questi uccelli belli, neri, orgogliosi del loro nero e del loro becco arancione. E nonostante abbiano le ali, loro ritornano, diventano abitudinari, si affezionano a una porzione di spazio. Dal mio cantuccio, io vado matta per i merli, sono bellissimi. Ho cominciato ad amarli tanti anni fa, forse perché in quella canzone Paul canta, batte il piede e un merlo canta. Ma non mi piacciono solo per questo, altrimenti mi dovrebbero piacere anche i trichechi. È per come cantano. Quel canto terso, allegro, leggero e insieme pieno. Strano ma vero, a Milano in primavera cantano i merli. I merli cantano la mattina prestissimo (quando è ancora buio) e il pomeriggio sul tardi, che qui chiamano sera. Sono le otto e mezza di sera quando il merlo del mio cortile si posiziona sulla cima dell'antenna di fronte (un albero freddo ridotto all'osso) e canta. Canta e canta, chissà che dice.
Ho cercato di capire perché i merli cantino di sera. La rete non mi aiuta granché. Leggo che il merlo in città canta verso il crepuscolo perché l'effetto delle luci artificiali lo inganna, a lui sembra sia l'alba e quindi canta (ora che ci penso, in tedesco si usa una sola parola per indicare alba e crepuscolo). Leggo anche che cantano di sera perché di giorno c'è troppo rumore e quindi quando fa buio sentono di avere il loro spazio acustico per cantare. Non mi sembra però che di sera la città sia così silenziosa. Né che le luci dei lampioni simulino un'alba tanto riuscita. Queste spiegazioni mi sembrano quindi pareri, voci, teorie azzardate. Insomma, dopo lunghe ricerche e riflessioni non sono ancora riuscita a capire davvero perché i merli cantino di sera. Per quanto mi costi ammetterlo, l'unica teoria finora fondata mi sembra quella di Montag, che alla mia domanda: "Ma secondo te, perché i merli cantano di sera?", ha risposto "Parlano. Parlano e dicono <<Quella disgraziata, non è ancora tornata, ma ora che torna gliela faccio vedere io!>>". Non avrei mai immaginato che i merli, cantando, parlassero con l'accento napoletano.

2 commenti:

Apa ha detto...

A Tokyo ci sono i corvi.
E i corvi pisciano in testa ai merli.

hazey ha detto...

A Tokyo non ci sono i merli. Quindi i corvi pisciano altrove.