giovedì, maggio 25, 2006

Distribuzione dei redditi

Fa caldo, in giro è pieno di gente brutta e sventurata. Gente il cui cellulare è sempre accesso ma non suona mai, che ti fa pensare a quanto il mondo sia difficile. Donne pallide, scheletriche, la pelle ruvida incollata alle ossa, mangiate vive dall’alcool o dalla follia. Cercano di sembrare giovani spiaccicando rossetto sulle labbra sottili e indossando scarpe sexy che scoprono piedi callosi e unghie di smalto scrostato. Altre svelano rotoli di carne penzolante tra il pantalone e la maglietta attillata, stringono libri logori e sfogliano pagine ingiallite, hanno menti e guance troppo gonfi, qualche pelo sfuggito alla ceretta e capelli troppo crespi pettinati da parrucchiere di periferia. Poi ci sono uomini dallo sguardo opaco, pazzi o ritardati, che parlano da soli, tremano, puzzano e ti fanno guardare dall’altra parte. Altri sprofondati nella solitudine, che nonostante gli sforzi non riusciranno mai a dire qualcosa di interessante o scegliere una camicia decente. Leggono i giornali che distribuiscono all’entrata della metro e hanno capelli radi, gambe esili, spalle ricurve e ventri rigonfi. In mezzo a loro tanta figa, ondate di figa che l’estate sveste.

5 commenti:

il mak ha detto...

Allora non sono il solo che fa la "diga" nel centro della città!

Scarlet Speedster ha detto...

Certo che il finale mette tutto il post sotto una luce diversa... :-p

il mak ha detto...

Ti credo, dalla festa dei freak si è giunti al mare di patata...

In Piazza Duomo la situazione non è tanto diversa, un giorno scriverò un racconto breve sulle vicente quotidiane di quei posti.

Apa ha detto...

Io mi sento proprio così. Mi sento la festa del freak in un mare di patata. E non so nuotare.

MaccaLupo ha detto...

Ciò che di tutto questo mi fa più rabbrividire è il senso di inadeguatezza che queste persone mi trasmettono. Si cerca di corrispondere a dei modelli che per i più sono quasi inavvicinabili, ma con un'ostinazione che alla fine sfocia nella pura follia. Invece di rendersi conto della stupidità del sistema e sviluppare concetti che ci rendano da esso indipendenti ci si accanisce nel voler perseguire obiettivi tanto comuni e scontati da essere per lo più banali e vacui. Questa gente non sa proprio come cercare la sua felicità. Consoliamoci con la figa.