Puntualizzazioni ergonomiche
In alcuni contesti sociali della cultura occidentale, il silenzio assume una connotazione negativa. Viene spesso interpretato come una mancanza di argomenti, una mancata connessione, una sintonia imperfetta. Così, spesso, si cerca di correre ai ripari riempendo questo vuoto, e poco importa se per farlo si devono usare frasi scialbe e piatte. Qual'ora si rifugga la conversazione di circostanza, il silenzio viene comunque vissuto come un momento di disagio ed imbarazzo. Alcuni individui hanno un tale 'horror vacui' che, pur di sfuggire al 'nulla' di endeliana memoria, si mettono a canticchiare o fischiettare. Un esempio è quella testa di minchia catalana del mio compagno di casa.
Mi sembra dovuta quindi una precisazione: le persone sane di mente preferiscono un po' di innocuo silenzio alle altrui cantilene fischiettate o mezzo abbozzate.
Fate passar parola, che si sappia.
6 commenti:
Ok. Ma "endeliana" si scrive così?
Io, normalmente, quando non so cosa dire ti insulto...e anche pesantemente...
@Byfluss: Come si scrive non so, per sicurezza ci tengo a precisare che mi riferivo a Michael Ende, autore de "La Storia Infinita".
Questo perchè non vorrei che qualcuno pensasse che cito filosofi a sproposito, come ama fare un mio amico.
@KTS: Lo so bene, gran testa di cazzo!
Hai fatto bene a precisare.
Ok. Ma "Qual'ora" si scrive così?
Lol, occorre precisare che non voleva essere un avverbio.
Posta un commento