sabato, gennaio 31, 2009

Sull'isola




Evviva, questo sabato sera lo dedico al lavoro. Ultimamente sono ridotto ad aspettare con ansia il fine settimana per sbrigare gli arretrati. Non vedo l'ora che sia sabato per poter lavorare in pace...

Per fortuna c'è della musica a farmi compagnia. E mi torna in mente quando ero piccolo... nel senso di giovane, ragazzino... e mi piaceva la musica ma non conoscevo nessuno che me la insegnasse.

Allora quando marinavo la scuola, se proprio non c'era qualcuno con cui giocare a biliardo, andavo in biblioteca e sfogliavo i volumi dell'Enciclopedia del Rock con pedanteria da orologiaio, trascrivendo i titoli dei dischi da ordinare poi per posta. La musica mi piaceva e avevo velleità da grande esperto (soprattutto la seconda insinua a volte Apa, soprattutto la prima mi ostino a credere io).

La fonte di titoli e sapienza musicale che preferivo, però, era Il Mucchio Selvaggio. Ai tempi era mensile, devo averne ancora qualche copia. Uno dei concetti più amati dai comunisti secchioni che scrivevano sull'adorabile Mucchio Selvaggio era quello dei “Dischi che ti porteresti su un'isola deserta”. Tra i musicologi accaniti serpeggia spesso questo morbo dell'esclusione, della delimitazione, della discriminazione per livelli di bellezza.

Io, ci mancherebbe, sono ormai superiore a queste cose. E non resisto alla tentazione di proclamare i dischi che mi porterei sull'isola deserta:

Kind of Blue, Miles Davis.
Doolittle, Pixies.
Astral Weeks, Van Morrison.
.....

E' un piacere ingenuo quello di INCIDERE sopra un foglio di carta, che poi butti via, il nome di qualche disco che ti ha riempito di meraviglia. Ti fa sentire in sintonia con tutti gli sconosciuti che come te lo conoscono e amano in modo speciale.

La verità, naturalmente, è che ognuno ha orecchie diverse, da solo sulla sua isola. Ma c'è un'illusione di fratellanza nella solitudine di chi ascolta la musica. Specialmente se lavora di sabato sera.

6 commenti:

ragion perduta ha detto...

andavi in marina in biblioteca?
io passavo le mattine con una me socia (te la ricordi la Sig.na Rottenmeier?) a fumare le canne, mangiare tost alla nutella e ascoltare dell'incerto punk adolescenziale.

Ergonomico ha detto...

Ragion Perduta, non confondere "l'immagine del Razzi" con il Razzi stesso. Hanno preso strade diverse molto tempo fa ed ora sono in luoghi completamente diversi.

firewoman ha detto...

Tre cd sono pochi...

Ignazio ha detto...

firewoman ha ragione 3 cd sono pochi, meglio portare l'iPod. Il problema semmai sarebbero le pile ma per crearle sono sufficienti un filo di rame, zinco e una soluzione acida. Pipì?
Oh, nel caso non funzionasse possiamo sempre farcele inviare dalla dhl.

Papero ha detto...

Ottimo Razzi (meno un tentativo).

firewoman ha detto...

La pipì serve per il sostentamento sull'isola, non può sprecarla per le pile!Il gel del Razzi sarà acido?