sabato, aprile 26, 2008

When in London

Aerei in ritardo. Brutte fighe isteriche. A parte questo Londra ti accoglie sempre con quel mezzo, amaro, freddo, britannico abbraccio.
Non si capisce cosa devi fare per andare dove devi andare e dove devi andare ha almeno due nomi distinti. E' talmente tardi che i treni stanno per finire, figuriamoci la metropolitana.
Ma ne prendi uno... e vai. E lungo il tragitto guardi dal finestrino e parli con Thesp. Gli racconti di come ti senti una persona migliore. Gli racconti di due, tre, cinque anni fa. E lo racconti anche a te, e raccontandolo ricordi.
E ricordando, piano piano, ti rendi conto che Londra ancora ti possiede, in qualche modo, che qui ci hai vissuto, che gli angoli bui sono pochi e che non fanno paura, come le facce e gli schiamazzi della gente.

E ti ritrovi dentro a un taxi e davanti a un pub, come fosse naturale.
E abbracci vecchi amici allo stesso modo e sono passati anni.
Ma l'abbraccio stavolta non è per nulla britannico. Partenopeo.
E un po' ti aiuta a tracciare linee nella tua vita. Sei sempre tu. Sei un poco diverso, ma sei sempre tu.
Te l'avevano fatto dimenticare.

9 commenti:

hazey ha detto...

cribbio, mi sembri proprio...tu.

byfluss ha detto...

Sei sempre tu: il cognato.

Montag ha detto...

E' morto Apa. Viva Sicumera.

Unknown ha detto...

fai un giro a manchester che ci si beve una birra... beh no mi sa di stronzata... la birra la porto in ufficio... è piu' comodo.

Ergonomico ha detto...

Insomma a Londra, sì, ma con Napule sempre nel cuore. Sei come Lupin III: incorreggibile.

Papero ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Papero ha detto...

I'll stand by you!

Papero ha detto...

(Now with improved artwork.)

Apa ha detto...

Lo sai che ti preferisco "behind".