mercoledì, ottobre 19, 2011

E komo mai



"E komo mai", che uno crede voglia dire come mai, ma invece vuole dire "benvenuto", in polinesiano o quel che e' che parlano alle Hawaii.

In questo caso sarebbe meglio "bentornato", ma conosco tre parole sole in quella lingua e "benvenuto" ci stava meglio che non "ciao" o "grazie".

Per chi si preoccupa delle cose importanti, tutto a posto.
Si sa come a volte il jet lag, i viaggi intercontinentali, il cambio di clima e regime alimentare improvviso possa comportare delle costipazioni e dei blocchi intestinali. Invece ho il piacere di comunicarvi che stamane ho prodotto copiose quantita' di sterco.
Tanto da evocare la figura del topo cagone, di benniana memoria, e da cui l'immagine sopra.

Per quanto riguarda il resto... Mi sono svegliato alle quattro e mezza del mattino, e il mio cervello pare non essere ancora "a bolla" come il mio intestino, se e' vero che nel tentativo di tenere la porta a perta a madre giappa con passeggino, nell'andare in ufficio stamane, ho quasi ripetutamente decollato, decapitato, il pargolo, premendo una decina di volte in sequenza il pulsante che comanda la chiusura delle porte dell'ascensore, invece di quella che comanda il movimento opposto.

Ma il bello di essere tornato a casa, in Giappone, e' proprio qui: la madre mi ha ringraziato con profusione.

3 commenti:

byfluss ha detto...

Forse in questo momento la stessa madre si sta lanciando dal decimo piano col pargolo a tracolla...

Ergonomico ha detto...

Era tutto il giorno che la madre intimava al pargolo capriccioso che, non avesse fatto il bravo, sarebbe arrivato il gaijin brutto, sporco, cattivo e sgraziato per punirlo.

E così fu.

byfluss ha detto...

Sgraziato... lol.