martedì, febbraio 01, 2011

Capire in trentasette secondi di non valere un cazzo


Mattino presto, cammino per strada, devo andare ad aprire la casa nuova ai traslocatori.

Cammino in discesa, non c'e' quasi nessuno lungo la via, e' presto.

Qualche ristorante si sta preparando alla giornata.

Un vecchio sale verso di me, qualcosa di lui mi cattura lo sguardo.

Si avvicina, sembra dinoccolare, sembra vacillare, sembra cadere.

Si contorce, si accascia, e' a un metro da me.

Mi guarda negli occhi.

Rovina al suolo.

Muore.

E non riesco a togliermi dalla testa il rumore sordo e cupo della sua testa che sbatte sul marciapiede mentre il suo corpo si avvita su se stesso all'improvviso.

Il suo volto invece e' una maschera che non ricordo se non per tratti spaventosi.
I suoi occhi pure.

Avrei potuto afferrarlo.
Invece mille pensieri mi bloccano quando sono qui, non mi muovo e basta, penso a come possa essere letto il mio gesto, penso di poter sbagliare, di venire frainteso.

Avrei potuto alzargli le gambe.
Avrei potuto sistemargli la testa.
E invece non ho saputo far di meglio che far rumore, chiamare gente, battere sui vetri dei ristoranti per indicar loro una marionetta spezzata che ad occhi aperti giaceva arrotolata sul marciapiede.
Avrei potuto tastargli il polso, controllare il battito, chiamare veri soccorsi.
Sistemargli la lingua in bocca, tentare la respirazione artificiale come una ragazza accorsa.
E invece non facevo altro che sentire il mio disagio, il mio impaccio.
E una sorta di paura e di disgusto per quel corpo puramente corpo. Quegli occhi aperti e ciechi.

E me ne sono andato con le mie borse, la mia impotenza e la mia inettitudine. Sperando che qualcuno capisse.

Nella mia testa, fin da bambino, in certe situazioni, di fantasia, di incubo o di sogno, sono quello che tira fuori le palle.
Qui invece ho fatto una specie di gesto, e la mia faccia stupita e goffa e' probabilmente l'ultima cosa che ha visto.

8 commenti:

Montag ha detto...

Non hai pensato neppure per un secondo di essere stato tu la causa della sua morte?

Be'... pensaci.

Apa ha detto...

Primo pensiero che mi e' passato per la testa. E che ci e' rimasto.

byfluss ha detto...

Questo tipo deve aver accumulato un karma extrasupermeganegativo.

Chi ne vuole un po'?

Ignazio ha detto...

L'anno scorso è successa una cosa simile a mdi.
In pratica una signora si è gettata dalla finestra ed è caduta a pochi metri da lei.
In buona sostanza mdi ha reagito come te, ha subito chiesto aiuto senza avvicinarsi troppo.. e conta che lei ha più sangue freddo di te sotto questo punto di vista, non fosse altro perché ha assistito a non so quante autopsie.

Del resto, scusa... non c'era mica altro da fare... e la stessa cosa vale per te :P .

Ergonomico ha detto...

Che sfiga, beccare quello malato di protagonismo perfino nel momento della propria morte. Ora si ricorderanno tutti di quel gaijin incapace con la faccia da pesce lesso che continuava a balbettare "...di Kant, parliamo di Kant..." piuttosto che del signor Katsushita, morto per overdose di Viagra.
Hai rubato la scena al vecchio, Apa, sarai al centro dei discorsi della veglia funebre.
Consolati con la consapevolezza che in decine di migliaia di anni di prove, nessuno è ancora riuscito a vincere la morte. A parte quel figo di Gesù, ovvio.

hazey ha detto...

E il Razzi.

Thesp ha detto...

Mi stupisce la natura dei commenti: solidali con Apa, ma non troppo intimi, supporto moderato
con un aneddotto in regalo.
Sono diviso tra delusione e ammirazione.
Alessandro, a te va tutta la mia empatia, per quel che può valere. Non dev'essere un'esperienza piacevole vedere negli occhi un uomo che muore. Leggendo il post precedente uno potrebbe farsi tentare dall'idea che quello che ti è accaduto sia una risposta che cercavi.
Non dubito che tu stia ancora pensando al significato di questo messaggio. Credo che l'importante non sia schivare questo colpo, ma cavalcare l'onda dei sentimenti che ti ha provocato volgendoli a tuo favore.

Apa ha detto...

Grazie Thesp.

Sono tutti troppo presi dai propri personaggi.