mercoledì, dicembre 08, 2010

Una riflessione stupida, però un poco intelligente, ma fondamentalmente stupida




Ultimamente mi fastidia scrivere post.
Non perchè non me ne vengano in mente, non perchè abbia poco più di nulla da dire, queste sono cose che non mi hanno mai fermato, e lo si capisce bene.

E' piuttosto un problema di cibernetica, di connessione uomo-macchina.
Mi è venuta a noia la tastiera, come se non mi bastasse più.
Come se mi limitasse, nonostante ormai sia una semi-normale estensione della mia persona.

In un qualche modo mi pare che quel fastidio che quel tastierino idiota e bastardo dell'iPod, abbia contagiato la sana e vecchia keyboard di ogni altro apparecchio in mio possesso.

Provo la frustrazione dell'interfaccia.

La cosa è abbastanza stupida, ma mi fa riflettere su come le nostre capacità di astrazione, di concezione del trascendente, siano contemporaneamente allenate e vituperate dalla tecnologia.
Come allo stesso tempo il virtuale, l'informatica, ci aiuti in un'educazione al concetto, alla sublimazione del concreto, ma allo stesso tempo la mortifichi constringendola in unità di misura, in parole, immagini, suoni e bit.

Così come il cristianesimo costringe l'uomo in anima, semplifica la natura in spirito e magia, mi pare che l'informatizzazione rischi di semplificare il pensiero in quell'ambito di virtuale che sia tecnologicamente realizzabile. Come se entrambe creassero dei canali trascendentali (grazie Kant) forzati, degli stereotipi formali.

Ma probabilmente sono solo menate, e sto dicendo cazzate.

2 commenti:

Ergonomico ha detto...

Non capisco questo post, ormai sei un uomo sposato.

Montag ha detto...

Vai di video message (diverso dal video massage)!