mercoledì, novembre 24, 2010

L'escalation del tono politico violento



Il ministro della giustizia giapponese si è dimesso, con scuse e inchini.
Si è dimesso perchè ha commesso un errore imperdonabile, ovvero ha scherzato sul proprio lavoro, dicendo che è facile, basta usare il politichese.

Si è dimesso.

In Italia, le cose vanno in maniera leggermente diversa.
Nessuno molla niente, la si fa a chi grida di più, a chi la spara più grossa, a chi controlla più potere, più informazione, più TV.
E nessuno si scandalizza se non superficialmente, e l'indignazione è ormai semplicemente la nota stampa di un politico avverso, il senso popolare è morto, presto lo raggiungerà la democrazia.

Il presidente del consiglio pare sia nervoso, telefona a Ballarò attaccando la trasmissione che mostra i fallimenti del governo sul problema dell'immondizia di Napoli. davvero una delle poche cose sulle quali si potrebbe anche glissare nel parlare di questo governo, una delle tante, piccole menzogne.
Grida, urla, insulta.
Lo seguono i suoi caporali e le sue mignotte, i La Russa, la Gelmini.

Ma è Frattini che esagera, aggiungendo violenza a violenza, insulto a insulto.
Si capisce che la politica ha toccato il fondo quando un eminente esponente del governo può parlare impunemente di evirazioni e castrazioni.

Qui l'articolo:
Frattini: la Carfagna stringa i denti.

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