Il gobbo
Non so cosa aveva questa donna, qualcosa di inquietante e insieme di buffo, infantile. Una figura di Ciprì e Maresco al femminile, le rimaneva un cappotto che non le andava più. Una sigaretta in bocca, troppo grossa per le sue magie, rossetto sbavato e orecchini di perle smunte su parole che ti lambiccano la testa fino a che non te la gratti per bene. Un cappotto stretto per l'inverno non le serve più.
Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall'espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
... e nessuno m'aiuta.
Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d'allegrezza
che ha il dono di una stana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.
Alda Merini
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