martedì, marzo 24, 2009

Razzi-smo





Mi suonano alla porta. Un suono gentile, dolce, educato.
Sono le undici, ma mi sono appena alzato dal letto, sono in boxer.
"Chi e'?"

"Sono... sono un ragazzo indiano... Ma abito nel condominio, eh?"

Mi vesto, apro, mi voleva chiedere se fosse mio il garage che ha trovato aperto.

Un ragazzino, cicciotto, indiano, viso impaurito, simpatico, educato.

Ma in che cazzo di mondo viviamo se uno che mi suona alla porta si deve sentire in dovere di dirmi non "Sono Pavapatrani, del sesto piano" bensì a specificarmi che si tratta di persona indiana MA, attenzione "MA", che vive nel condominio.
Un mondo orribile.
E questo ragazzino me l'ha ricordato.

Per questo gli ho detto "Ma va a cagare negro di merda, quel garage non e' mio, e tornatene al tuo paese invece di rompere i coglioni di mattina!"

E poi sono tornato a letto, a riflettere, tristemente, sulla nostra realtà.

2 commenti:

byfluss ha detto...

Bah, in fondo gli è andata bene: io l'avrei menato.

Diable ha detto...

In galera per stupro, dovevi mandarlo.