venerdì, marzo 20, 2009

La dimensione ludica della violenza




Le cronache, nostrane quanto internazionali, ne sono piene, discussioni su quanto sia stretto il legame tra fatti violenti e videogiochi.La mia personalissima opinione è che i videogiochi semplicemente diano, o almeno tentino di dare, ai clienti quel che preferiscono, e soprattutto una sublimazione del senso di impotenza verso la realtà, e la verità è che la violenza, essendo la nostra natura, soffocata, sopita, vende.
Stamane leggo dei tifosi del Brescia che hanno organizzato un attentato, per fortuna sventato, ai tifosi del Modena in trasferta.
Un agguato in piena regola, pianificato. Ora, mi pare ovvio che a nessuna persona con una vita emotivamente soddisfacente ed intellettivamente stimolare possa passare la settimana pianificando un assalto ad un pullman di persone, qualsiasi sia il motivo della rivalità, mi verrebbe da dire. Io almeno non mi riesco a figurare una persona che tra un libro, un film, un problema di lavoro, una discussione con un amico, si metta a fare un giro di telefonate per recuperare mazze da baseball, tubi di metallo e per scoprire il percorso del pullman dei tifosi avversari.

Magari si fossero fatti qualche partitina in più a qualche gioco, si fossero guardati qualche cartone animato in più, un film senza fastforwardare tra una tetta e l'altra... o semplicemente avessero imparato ad apprezzare e a godere sia dei primi, che degli altri, forse, ma forse, non avrebbero tutto questo vuoto da riempire. Anche se poi non è che tutti diventino violenti, alcuni diventano anche alcolisti, tipo il Razzi.

E comunque sempre Modena merda.

4 commenti:

byfluss ha detto...

Cremona merda.

Diable ha detto...

E soprattutto Inter merda.

Ergonomico ha detto...

Che belli post che si autocontradicono e che distruggono quel poco che resta dell'immagine del Razzi. Cosi non se la menerà più e comincierà a godersi la vita.

Questo messaggio è "Apa approved".

byfluss ha detto...

Questo post è orfano di una d.