lunedì, marzo 16, 2009

Meglio Charlie che Mike




Biondino, pallido, passo svelto. Entra e saluta con due sguardi la stanza e chi ci sta dentro. Solitamente la prima cosa che colpisce sono gli accostamenti strani di cui fa dono (righe ad minchiam sovrapposte, colori improbabili che secondo lui si assomigliano). Poi inizia a cantare. Di seguito attacca con un racconto. Il film che ha visto la sera prima, un fatto accaduto in treno. Volano un paio di bestemmie, tanto per gradire. A prescindere da ciò che racconta, il modo in cui racconta mi fa già ridere. Poi sta un po' zitto.
È dopo questa fase di silenzio che inizia il periodo rischioso. Metti caso che due compari si mettano a discutere della superiorità dell'universo Marvel rispetto all'universo DC o viceversa. È la fine. Deve partecipare, deve dire cosa ne pensa. Parla, si agita, gli piacciono i paralleli che lui stesso crea. Alza la voce. Si incazza se sbuffo. Va vicino alla finestra e comincia a giocare con il filo che di solito si usa per alzare e abbassare le tapparelle. Lui inizia a farci giochi strani, ci entra manco fosse un hula hoop ma senza salti, i salti sono le ottave della sua voce. La discussione si spegne, si siede e si tranquillizza per un po'.
Poi chiede cosa facciamo per pranzo. Sono solo le undici e un quarto ma lui inizia a spazientirsi, vuole il tabouleh. Poi mi passa accanto e con la faccia strafottente che gli è propria, come se fosse inevitabile, fa cadere calendario e bicchiere di plastica con un solo colpo. Guarda soddisfatto, raccoglie il mio sguardo insofferente e se ne va.
Dopo un po' torna. Contempla orgoglioso il suo Cretino, lo incita a ballare, a guardare la TV, lo insulta quando Il Cretino non comprende che le sue direttive sono sapienti. Ma Il Cretino è ingenuo, si fa gabbare alle corse. E lui cerca di difenderlo dai trucchi, si frappone tra gli inganni e la linea del traguardo. Lui è onesto e così è Il Cretino.
Così passa un'altra giornata.
Rido e torno a casa.
Tutto questo mi mancherà. Lo dico ora, tra due settimane sarò un po' ammutolita quindi meglio approfittare dell'oggi in cui ho anche un compito. Ma alla fine, alla persona che mi ha costretto a suonare il basso per la prima volta sbattendosene della mia esitazione (e dal basso alla batteria il passo è breve) non posso dire molto altro se non che è un adorabile molesto. Adorabile, ma molesto.

12 commenti:

Apa ha detto...

*sniff.

Farò di tutto per rimanere molesto anche dopo queste due settimane, non preoccuparti.

Apa ha detto...

E comunque questo post mi fa pensare. Mi fa pensare a da quanto tempo, troppo, non faccia le spaccate sulla tua scrivania.

byfluss ha detto...

Da non confondersi con le "spacconate".
Quelle, sono sicuro, le fa sempre.

hazey ha detto...

non ho menzionato le spaccate intenzionalmente e fiduciosamente. il mio scopo era proprio quello di suscitare la tua riflessione a riguardo.

byfluss ha detto...

Cioè, ci sono caduto dentro con tutto il guardaroba?

Apa ha detto...

Parlava con me, egomaniaco.

hazey ha detto...

byfluss, va bene che sono una tua fan e ti vedo dappertutto e ti tengo pulito James Tont, ma.

byfluss ha detto...

Scusate.
Me ne vado.
In spaccata.

hazey ha detto...

lol, no byfluss, non te ne andare!

byfluss ha detto...

Ma dove vuoi che vada, in spaccata...

Ergonomico ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Ergonomico ha detto...

L'importante e' la spaccata, poi fai un po' quel cazzo che ti pare.