Sguardi
Sull'aereo c'è una bionda.
Alta.
Indossa due cravatte intrecciate che le fanno da pantaloncini.
Lunghe gambe ignude. Abbronzate. Lisce. Nascono da caviglie un po rugose per morire in due morbide guance che fanno capolino sotto il minuto indumento.
Una camicina legata sulla pancia. Floreale. Un poco dozzinale.
Scarpe di corda col tacco, unghie smaltate.
Ovviamente il suo compagno è il classico biondotruzzo (questa mettetela assieme a sfigopanzona), capello lungo con le meches, camicia bianca con manica arrotolata, barba fintamente incolta.
Una bella coppia insomma.
Negli occhi di lei leggo tutta l'insipienza del mondo.
Non è un modo di dire.
E' una sensazione incredibile, magnificente. Come trovarsi di fronte a una statua del Buddha d'oro e alta 20 metri. Come osservare l'incrocio di Shibuya dall'alto. Come essere ad un passo da un assoluto che si capisce solo a pelle e che sfugge alla mente.
Nel suo sguardo trovo tutta l'ignoranza umana.
Ci vedo Berlusconi, Maurizio Costanzo, George W. Bush, il razzismo, la religione, Costantino, la De Filippi, Cosmopolitan.
Mentre pondera se può andar bene aver messo le valigie due cappelliere più in là, mentre ammiro la sua apprensione inutile e vuota, vedo le leggi raziali, Auschwitz, l'evasione fiscale, i parcheggi in seconda fila, un tizio che ti arriva sotto a 180 all'ora e ti sfanala in autostrada.
Mentre chiede una coperta per il freddo e penso "magari potevi non essere nuda" mi perdo di nuovo nel suo sguardo.
Ma improvvisamente non so cosa mi capita.
Mi sento solo.
E mi ricordo di quando negli occhi di una ragazza riuscivo a vedere tutto l'amore del mondo.
E ora non sono capace di veder più nulla. Soprattutto nei miei.
La cosa che forse dovrebbe preoccuparmi è che non mi tocca affatto.
3 commenti:
Attento, a dar via del "biondotruzzo"...
Mi stai dando del biondotruzzo?
Tu?
Ma quando mai...
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