martedì, novembre 15, 2011

delpiero è un grande campione, e io l'ho sempre sostenuto...

...così dissi al tajana quando Alex Del Piero segnò il secondo gol contro la germania. era il 2006.

il calcio mi ha dato ben poche gioie se non piacevoli partitelle con amici e istruttive risse a fine partita.

lustri di karate-shotokan non hanno danneggiato il mio corpo tanto quanto le partite a calcio all'oratorio nelle torride estati segratesi. neorealismo pasoliniano spinto.

ma torniamo alle gioie.

la prima è la pubblicità della coca cola del 1998.


la seconda è appunto il già citato gol in banfella di contropiede segnato da del piero contro la germania.

mi piace riproporlo col commento di caressa: il gol in banfella (sontuoso), la bambina tedesca che piange.

gioia delle emozioni, come direbbe apa. nel 2006. quando si andava a pausa pranzo da luini, il paglia ti sfidava al calibur con un personaggio osceno, il mozzi litigava col balducci sul "centro delle mura" vs "pilone" vs "pilastro" vs "vaffanculo balducci" e il beretta livellava a city of heroes assieme a Lord Seborgatron o come diavolo si chiamava.

e poi dicono che sono nostalgico.

4 commenti:

Apa ha detto...

Per un attimo ho temuto fosse morto Del Piero!

E comunque era Capitan Seborga.

E il mio personaggio a SC era bellissimo.
Sniff.

BELLISSIMO.

byfluss ha detto...

Questo è il classico esempio di post che non vorrei mai vedere: soggetto pietoso, lay out a muzzo (così dicono i piemontesi), lettere maiuscole illogiche, filmati insulsi ed autore sacrificabile.

Mak, ritorna nell'inferno che ti ha vomitato.
E prendi su anche Ignazio.

Ergonomico ha detto...

Stavo per scrivere che questo post, pur lasciandomi la sensazione che manchi qualcosa (senso, direzione?), è pervaso da un piacevole senso di melanconia.

Per non fare la fine del pariah, devo allinearmi alla reprimenda di Byfluss: pussavia Mak!

Ignazio ha detto...

Il calcio mi fa venir nostalgia dei miei legamenti sani.
Visto che quelli attuali servono a nulla potrei strapparli ed usarli per frustare l'eroticissimo.

Questa sì che è arte.