Degenerazione linguistica
Mi è sempre piaciuto tantissimo il verbo "apparecchiare". Mi è sempre sembrato uno di quei verbi il cui senso puro supera il senso comunemente accettato.
Una versione spuria e giocherellona di "parare" latino. E odio, decisamente odio, come ormai "apparecchiare" significhi praticamente solo preparare la tavola.
È un segnale di un declino linguistico implacabile e vorticoso, la diffusione dell'alfabetizzazione, la televisione, la cultura "globale".
Non sono di quelli che odia le nuove parole o gli aborti linguistici tipo "taggare" o "downloadare", riesco a riconoscere la funzionalità di un'espressione semantica, ma appunto, per quanto a volte fastidiosi, riconosco come i neologismi portino una forma ricchezza. Provo invece sincero sgomento quando invece l'ignoranza diffusa mi depaupera di millenni di cultura, di stratificazioni di senso depositate, adagiate su un letto fatto di suoni e di correlazioni.
Adoro le parole, adoro il concetto di parola, adoro questi scrigni fantastici di energia semantica. Di certe parole ricordo ancora quando le ho sentite la prima volta, quando il loro significato mi giungeva nuovo, confuso, come un solletico.
Bene, è ora che mi apparecchi a questa giornata e che mi alzi da questo letto.