martedì, gennaio 31, 2006

La carta

Ho capito una cosa, ho capito che è vero che ognuno di noi ha un'abilità speciale, qualcosa in cui è davvero bravo. Spesso più di una, ma la cosa importante è che sempre ce n'è almeno una.
Io, per esempio, sono bravissimo con la carta igienica. La spezzo da dio, sempre della quantità giusta e sempre con dei movimenti precisi, eleganti, minimi. È davvero un peccato non poter condividere con altri questo spettacolo, e anche se non ne avete le prove direi che dovreste fidarvi. Che motivo avrebbe qualcuno di inventarsi una cosa del genere?

lunedì, gennaio 30, 2006

L'artefizio come major turn off

Il Razzi dice di odiare quando certe donne fanno le "smancerie", le voci da bambine, quando si commuovono davanti ad un cagnolino e si lasciano andare a quel modo un po' omologato d'espressione della tenerezza. Trova che sia quanto di più contro producente per l'eeccitanzione ci possa essere.
Potrei anche essere d'accordo.

Ma aggiungerei che di contro questa moda delle donne supersexy ha rotto un poco il cazzo. Non tutte le donne stanno bene con il tanga, le calze a rete i bustini e le giarrettiere, non tutte devono per forza atteggiarsi a mangiatrici di uomini (metonimia) o a vamp. E non tutte dovrebbero lanciarsi nella lap dance, non tutte possono essere brave come la tipa qui sotto.




Spesso la naturalezza e l'onestà sono le armi di seduzione più efficaci. Voglio dire, avranno pure loro voglia come l'abbiamo noi, no? E allora al bando gli artefici ed evviva l'artefica.
Questa me la potevo risparmiare ma so che piacerà a quel guascone del razzi.

sabato, gennaio 28, 2006

Gli alti e i bassi

Dedicato ad ergonomico.

venerdì, gennaio 27, 2006

Una città sotto assedio


Ieri c'ho messo un'ora e dieci per tornare a casa dalla stazione. Normalmente in auto ci metto 10 minuti, faccio tutte strade interne. Il motorino l'ho lasciato in stazione, era un tortino bianco ieri sera.

Ora sembra che piova. Scioglie la neve, è vero. Ma vuol dire GHIACCIO stasera.

Reality

Ieri sera c'è stata la seconda puntata del Grande Fratello, capostipite di tutti i "reality show". Da parte mia, sia per piglio "intellettualistico" che per naturale interesse ho ignorato il baraccone e ho guardato altro. Su National Geographic davano "NO BORDERS: Ouh Deh Deh e le sue figlie" un documentario splendido, girato senza narrazione intrusiva ma semplicemente con un cameramen che riprendeva a stretto contatto la vita della famiglia di Ouh Deh Deh, appartenente al popolo dei Nu, nel Sud della Cina, e ultimo bardo e cantore del suo villaggio. Audio originale, sottotitoli. I Nu sono una delle tante minoranze etniche della Cina e vivono in modo estremamente rurale, in montagne spesso difficilmente raggiungibili e legati profondamente alle tradizioni. Per un'ora ho vissuto il dramma di Ouh Deh Deh, ultimo bardo e suonatore di dabia (strumento antico) della sua stirpe che ha avuto solo figlie femmine, alle quali, secondo i dettami della dabia, sarebbe impossibile tramandare l'antica arte. Il documentario si apre con uno dei "saggi" del villaggio che litiga con Ouh Deh Deh: vuole obbligarlo ad insegnare la dabia a qualcuno del villaggio, la vede come un modo per fare soldi con gli stranieri ma Ouh Deh Deh non vuole rendere pubblico ciò che ritiene appartenente a lui e alla sua famiglia.
Molti sono i momenti toccanti del documentario, la seconda figlia che si sente messa da parte sia perchè non viene mandata a scuola (come la terza figlia) sia perchè apertamente disprezzata dal padre, la festa del villaggio in cui Ouh Deh Deh si mette in ridicolo catturando solo un piccolo cinghiale, la scena in cui una coppia di fratelli minaccia il cantore di rapire una delle sue figlie e poi si accontenta di decapitare una capra e rubargliela. Le scene sono spesso forti, i drammi sono famigliari, intimi ma anche antichissimi, potente è l'immagine di un mondo antico che si scontra con il "nuovo secolo". Concetto, quello di "nuovo secolo", che Ouh Deh Deh odia, schiacciato dalle aspettative del suo villaggio e della sua famiglia, dagli obblighi verso i suoi avi e dalla sua lampante inettitudine come uomo e come padre. Colpisce profondamente la scena finale in cui il bardo in lacrime infrange la dabia donataglia dal padre su di una roccia, davanti alla tomba dei suoi avi.

Poi, finito il documentario, per una manciata di minuti mi sono soffermato su Canale 5, dove un branco di disperati ipocriti faceva di tutto per rimanere a galla nel loro sudicio sogno.

Serata di reality.
Mi manca Ouh Deh Deh.

mercoledì, gennaio 25, 2006

Notizia shock

Il ragazzo sfigato con gli occhiali della NOCCIOLATO NOVI, ripetutamente deriso dai compagni di classe in settimana bianca e colpito da un'umiliante raffica di palle di neve nel noto spot televisivo, ha tenuto in ostaggio 7 ragazzi, per quasi 10 ore, all'interno dello snow park "The Qube" di Gressoney, Valle d'Aosta, armato di una calibro 28 sottratta al professore di scienze che accompagnava la comitiva. Pretendeva Giustizia.

All'imbrunire, quando alcuni ragazzi presentavano già i primi sintomi di assideramento, la delicata situazione è stata risolta offrendo 2 biglietti del prossimo concerto di Tiziano Ferro al giovane sequestratore, che ha posto come unica condizione di essere accompagnato da Silvia, una biondina della 2^B con le tettine in boccio, bravissima in matematica, primo ostaggio ad essere liberato.

Fatti

Le quattro figlie di Bob Geldof si chiamano:
- Peaches Peaches Honeyblossom Michelle Charlotte Angel Vanessa
- Fifi Trixabelle
- Pixie
- Heavenly Hiraani Tiger Lilly

La prima è una forte sostenitrice della guerra in Iraq.
Bob Geldof ha ripetutamente toccato le palle a Red Ronnie in una puntata storica di Vota la Voce 1991, puntata durante la quale è avvenuto il passaggio di consegne artistico tra un gagliardo Gino Paoli e un giovane Vasco Rossi. Bob Geldof ha regalato ad un ballerino sessantenne della sua compagnia, con disprezzo, il telegatto che aveva vinto, consegnatogli da Red Ronnie nella stessa occasione.

Bob Geldof è mio nemico.

lunedì, gennaio 23, 2006

Appuntamenti

Sabato scorso sono stato al Bingo, mi sono divertito molto e ho vinto anche 5 euro.

La settimana prossima, se trovo i biglietti, andrò al concerto di Tiziano Ferro.

Domenica con il tridente nel BEL paese

Mara Venier e Giletti sulle fasce, Pippo Baudo punta centrale. Sì, ieri ne ho visto qualche pezzetto. Ma non è tutto. La settimana prima avevo cominciato a seguire "gente di mare" con la coda dell'occhio, e mi sono ritrovato a guardare tutta la puntata per scoprire come andava a finire.

In passato mi è capitato addirittura di sottopormi a (brevi) sedute di reality show, e un paio di volte Fiodor è tornato a casa sotto sera, sorprendendomi davanti al "gioco dei pacchi", quello di Pupo. Riflettendoci bene, non si tratta di una malattia recente: ho sempre fischiettato soprattutto le canzoni che odio, fin dalla tenera età.

Sono seriamente preoccupato, I can't trust my mind anymore...

Ultimamente faccio dei brutti sogni: passo il sabato sera al bingo, agito l'accendino ad un concerto di tiziano ferro, percorro le navate di una chiesa porgendo il sacchetto delle offerte ai fedeli (e indosso un paio di jeans troppo corti da cui si intravede un paio di calzini fucsia).

Poi ce n'è uno tremendo, il peggiore degli incubi. Siamo alle prossime elezioni. Esco distrattamente dalla cabina, con la testa tra le nuvole, restituisco la matita e infilo la busta nell'urna. Zoom sull'urna, poi dentro l'urna. La mia scheda si apre nell'oscurità. Zoom su un simbolo di partito, segnato da una crocetta. Ho votato forza italia.

La Pro Loco ringrazia

Finalmente la mia ragazza è diventata bresciana.

Finalmente potrò smettere di vergognarmi.

Quella sua maglietta fina

Il Razzi ha lasciato un suo maglione a casa mia.
Profuma ancora di lui.
Ogni tanto lo indosso e fingo di essere il Razzi, vado in giro per la mia città.
E la gente mi sorride.

giovedì, gennaio 19, 2006

Jesus - The Musical

Filmatino carino.
Tanto per banfar...

mercoledì, gennaio 18, 2006

A history of violence

Sabato sera sono andato a vedere "A history of violence" di Cronenberg.
Che dire? Sarebbe facile dire "capolavoro", ma non lo è.
Si tratta comunque di un ottimo film, onesto, diretto, acerbo. Furbo nel portare lo spettatore a credere di trovarsi di fronte al solito thriller e poi a divertirlo e affsascinarlo senza senso di oppressione... I colpi di scena sono lievi, lisci, sottili, non colpiscono ma vengono assimilati piacevolmente.

Un film che consiglio a chiunque. A chiunque non si metta a ridere imbarazzato di fronte ad un cunnilinguus o a chi si lasci scappare gridolini ad ogni scena forte o colpo d'arma. Insomma a chiunque tranne quella troia dal taglio di capelli improbabile e dagli stivali raccapriccianti che era seduta a due posti da me al cinema e a quel poveraccio del suo ragazzo, uno dei tanti che ha trovato nel mullet il più efficace strumento di espressione per il suo malessere interiore.

La bella Scarlet

Un'immagine che avvalora in un certo qual modo certe teorie tajaniche sulle donne.
O che qualificano la giovane Scarlet come un'espansiva allegrotta.

EDIT:Visto che molti non hanno capito... Qui sotto nella foto Scarlet Johanson che si fa toccare le tette.

Courtesy of Siciliano

Al ristorante brasileiro

14 tipi di carne diversi, in successione! Acquolina in bocca quando ci sediamo al nostro tavolo, le papille si preparano ad un'esperienza fantastica. Poi comincia la danza proteica. Il primo cameriere si presenta con un lungo spiedo avvolto di carne ancora sfrigolante, ne taglia una fetta con un grosso coltello che è un piacere degli occhi, affilatissimo, e tu, con un'allegra pinzetta, raccogli il succoso pezzettone, scorza croccante e cuore al sangue... che spettacolo!
Stai ancora gustando il primo, saporitissimo boccone, ed ecco il secondo cameriere. Spiedo, coltello, pinzetta: però, che bel ritmo da abbuffata! Passano pochi minuti, stai versando il secondo bicchiere di vino con la bocca piena, e arriva il terzo. Un altro pezzettone. Sei costretto a lasciare gli altri a metà per assaggiarlo, vabbè, pensi, chissenfrega, ed ecco che arriva il quarto.
Basta cazzooo! Piano, porca di una eva puttana! Fatemi mangiare in pace, per dio! Ma se salti un giro, l'hai perso per sempre. Per sempre. Che razza di figli di puttana. Adesso ho capito come fanno a tenere i prezzi così bassi, questi barbari maledetti dal signore.
Mentre mastico, mi giro continuamente. Il cameriere, sorridente, sta affettando a 3 tavoli di distanza. Ho ancora tempo. Sì lo so, amore, hai ragione, posso anche lasciarli raffreddare miseramente nel piatto. Lo so, lo so, li porteremo a Julie, ci farà le feste. Ma non è la stessa cosa. Non si fa così, caspita... Cazzo! Che angoscia. Che patema, che tachicardia. Non vedo l'ora che sia finita. Voglio andare a casa.

lunedì, gennaio 16, 2006

Nostàlgia








The Razzi - Farewell Party

domenica, gennaio 15, 2006

Un genio

Giulietto Tremonti:
"Questa vicenda, finalmente, dimostra che ANCHE la sinistra è immorale"

sabato, gennaio 14, 2006

L'orgia come metodo didattico

Apa - Ho scaricato "Chicken Little". Ho scoperto che è un porno.
Razzi - Bene.
Apa - Russian Institute, Lesson 4. Almeno so cosa fare oggi pomeriggio.
Razzi - Bene.
Apa - La storia pare interessante.
Apa - Lezione di musica.
Apa - Ci sono due tizie, una canta male ed è invidiosa dell'altra. Stanno quasi litigando.
Apa - Ora quella che canta male si è infilata sotto al pianoforte. Credo che le sue intenzioni siano abbastanza chiare.
Apa - Ora sta facendo un pompino all'insegnante di musica.
Apa - Ora è scattata l'orgia.
Apa - Incredibile quali siano le qualità pacificatrici di un'orgia. Poco prima c'era astio nell'aria, ora le ragazze hanno appianato le loro divergenze.
Apa - Sono gentili. Generose.
Razzi - Non bisogna mai sottovalutare l'orgia come tecnica didattica. Una delle poche cose che purtroppo non si può fare con l'E-learning. Purtroppo.
Apa - Già, altro che forum, brainstorming e cazzi vari.
Razzi - E no invece, credo che "cazzi vari" sia proprio al cuore dell'esperienza orgiastica.
Apa - Già.

venerdì, gennaio 13, 2006

Diligente-mente

Conversazione messenger

Razzi - Ora ti lascio. Vado a lavare i piatti e a radermi. Tra poco rientra la mia donna, e voglio che tutto sia perfetto.
Apa - ... (perplesso)
Razzi - Soprattutto non voglio che rimanga traccia delle due colombiane che mi hanno fatto visita questo pomeriggio.
Apa - lol
Apa - Poi devi chiudere i siti porno. Con tutti quei pop-up non sai mai quanto ci metti.
Razzi - Niente porno. Mi sono bastate le colombiane oggi. Mi ci sono voluti diversi sacchetti della spazzatura per liberarmi dei loro corpi.


Labirinti

Capita a volte che di notte ci si trovi ingarbugliati in processi onirici vagamente opprimenti e certamente fastidiosi che ci torturano ricorrenti per tutta la notte.
Mi è capitato ieri notte. Per quanto mi svegliassi, mi alzassi per bere o mi sforzassi di fare altro, c'era una parte della mia mente convinta di trovarsi in una sorta di boschetto chiaramente fittizio, quasi televisivo che ricordava quello della trasmissione storie della foresta:

(Immagine "rubata" da Animamia.net)

Odio quando mi capita.

giovedì, gennaio 12, 2006

Imbarazzo

C'è un certo imbarazzo nel cominciare un Blog.
C'è la consapevolezza che non ti leggerà quasi nessuno, c'è la paura di peccare di supponenza, nei toni e nell'atto stesso del postare. Come se per forza si debba essere qualcuno che ha qualcosa di interessante da dire, come se si fosse sicuri di trovare almeno qualche riscontro in almeno qualche lettore.

Ma c'è un modo per superare questo imbarazzo: postare la foto di una ragazza nuda con il mitra.


Chissà a che cosa stava pensando?

Also Sprach Zarathustra